Il Circolo fotografico Skupina 75 nasce dall’incontro di un gruppo di appassionati di fotografia, che all’inizio degli anni 70 esplicano la loro attività in forma più o meno organizzata nelle sezioni fotoamatoriali esistenti all’interno delle associazioni culturali di vari centri del Goriziano. Una prima iniziativa di tal genere viene attuata a Sant’Andrea nell’ambito dell’Associazione Culturale “0. Zupančič”, che fra le altre cose organizza il primo concorso fotografico in occasione della tradizionale Festa degli asparagi. E’ quindi la volta di un gruppo di appassionati, membri del Circolo Culturale di Savogna d’ Isonzo, i quali decidono di allestire un’ex tempore di fotografia. Anche le associazioni “Jezero” di Doberdò e “Briški gri蔑 di San Floriano del Collio annoverano un certo numero di soci che si occupano di fotografia amatoriale. Ma la vera svolta avviene nel 1973, anno in cui il maestro di fotografia Milenko Pegan tiene un corso a Savogna di’ Isonzo, aderendo all’invito dei fotoamatori di quella località. Fotografi di tutto il Goriziano seguono le sue lezioni, il che costituisce lo spunto e lo stimolo che porteranno l’anno successivo alla decisione di dare inizio ad un’attività organizzata all’interno di un’associazione nuova e autonoma, il Circolo Skupina 75, appunto. Il Circolo viene costituito solo nel gennaio 1975, ma i suoi futuri soci iniziano fin da subito ad operare in stretta collaborazione sotto il patrocinio dell’Associazione Culturale di Savogna dìsonzo. Questo primo periodo, caratterizzato da un’intensa attività e da una proficua presenza negli ambienti della produzione fotografica, durerà fino al 1980, quando subentrerà una stasi. I primi cinque anni vedono tuttavia la realizzazione di una moltitudine di iniziative, quali corsi, concorsi, gite, conferenze, partecipazione a mostre, collaborazione a giornali e riviste. Ciò consente al Circolo di farsi conoscere e di consolidare la propria presenza all’interno dello spazio culturale frontaliero e regionale, meritandosi anche l’apprezzamento della Federazione Fotografica Slovena. A favorire il rapido affermarsi della sua immagine sono sia la capacità organizzativa sia i successi conseguiti dai suoi soci in occasione di diverse mostre.
L’acme degli sforzi organizzativi è raggiunta senza dubbio con le mostre fotografiche in bianco e nero allestite a Savogna tra il 1974 e il 1978. Cinque manifestazioni di successo, che vedono la partecipazione di fotografi sloveni e italiani. A valorizzare le mostre si provvede con la pubblicazione di eleganti cataloghi, le cui copertine sono curate da noti artisti dell’area confinaria. Tra i partecipanti più assidui, e più assiduamente premiati, figura anche il compianto maestro di fotografia goriziano Giuseppe Assirelli. Oltre alla fotografia in bianco e nero, alcuni soci si dedicano anche alle diapositive a colori. A questo proposito vale la pena di ricordare la collaborazione instaurata con la rivista “Dan”, che partecipa alla realizzazione della mostra “Dia Primorska 76” (La diapositiva del Litorale 76) e in più occasioni pubblica opere dei soci del Circolo.
All’impegno profuso nell’organizzazione di varie manifestazioni fotografiche si affianca la costante attenzione rivolta dal Circolo alla crescita artistica dei suoi soci. In ciò gran parte del merito spetta a Milenko Pegan e alla sua opera di costante aggiornamento dei soci sulle tendenze artistiche della fotografia, soprattutto nei Paesi dell’Est. Una conferma del valore raggiunto dai soci viene dal “Kabinet slovenske fotografije”, che nell’elenco dei 90 fotografi sloveni più significativi degli ultimi 35 anni inserisce anche i nomi di Viljern Zavadlav e Jozko Princic. Sono proprio questi due soci ad allestire la mostra personale “Kamen na kamnu” (Pietra su pietra), che da Gorizia arriverà a Klagenfurt, facendo tappa a Canale d’Isonzo e Fogliano. Tuttavia anche un nutrito gruppo di altri soci, la cui attività e i cui successi sono riportati nelle pagine dedicate agli autori, si vanno affermando in modi e forme diverse. Non solo le loro opere vengono pubblicate da svariati giornali e riviste, ma questi autori partecipano a mostre, manifestazioni, documentano avvenimenti, pubblicano resoconti di viaggio, creano copertine, illustrano calendari aziendali, redigono articoli e recensioni di mostre, partecipano in gruppo a escursioni fotografiche, veri work-shop naturali, visitano le esposizioni più importanti, come la Biennale di Venezia.
La fotografia non si limita ad essere un mezzo di arricchimento personale, ma diventa strumento di collaborazione culturale. L’affermazione dell’attività amatoriale ad elevati livelli artistici rappresenta una vera novità per la minoranza etnica slovena in Italia, inserendosi a pieno diritto nella vita culturale della stessa. In questa cornice si colloca l’iniziativa, dovuta in particolare all’impegno di Zdenko Vogriò, che porta alla pubblicazione di 5 numeri del bollettino del Circolo, “Fotovestnik”, inteso a tenere informati soci e non soci sulle attività fotografiche.
Purtroppo lo slancio di questo quinquennio si esaurisce alla fine degli anni 70, ma nel frattempo si sono formati degli autori che continuano a coltivare – anche se in forma individuale – la passione per la fotografia artistica. Alcuni di loro fondano poi nuovi gruppi nei propri paesi d’origine e in seguito ridanno vita all’attività del Circolo con l’apporto di giovani appassionati.
E sono proprio questi ultimi a portare avanti, alla fine degli anni ’80, l’idea nata 15 anni prima. Gran parte del merito in ciò va attribuita al maestro di fotografìa di
Nova Corica Rafael Podobnik, che si assume il compito di insegnare ai soci la tecnica della fotografia a colori. Il Circolo torna a nuova vita anche sul piano organizzativo con una vivace ripresa dell’attività fotografica, con la promozione di serate sociali e con la partecipazione a diverse mostre sia in ambito locale che internazionale. Alcuni soci partecipano con i propri ingrandimenti a mostre allestite in varie città europee, ottenendo lusinghieri riconoscimenti. Tra i soci che conseguono i risultati più prestigiosi, anche a livello internazionale, vanno ricordati Flavijo Mesetti e Valter Nanut, i quali toccano l’apice del successo nel 1999, quando viene loro assegnato il titolo di maestri della fotografia slovena. Brillanti affermazioni ottengono con mostre personali anche Silvan Pittoli, Zdenko VognceVilkoFajt.
L’impegno del Circolo trova inoltre un’importante conferma e valorizzazione nell’allestimento delle mostre annuali, che permettono a circa 15 soci di esporre le proprie opere. Intensi e stretti sono infine i rapporti che il Circolo mantiene con circoli fotografici sloveni, in particolare con quello di Nova Gorica, e italiani, regionali e nazionali, ma soprattutto con il Circolo Fotografico Isontino (CIFI),